Il nostro tempo: una riflessione di Don Vincenzo Federico

Il nostro tempo

Per tutte le cose c’è un tempo fissato da Dio…”si legge nelle Ecclesiaste il libro dell’Antico Testamento. Un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato.

L’esperienza dell’Associazione Una Speranza nasce nel lontano 1997 e nasce dal desiderio e dalla forza di alcune famiglie di porsi, insieme, davanti al grande tema della disabilità. In quel momento, la voce di ognuno, diventa la voce di tutti.

Quel tempo è stato germoglio di ciò che oggi abbaglia i nostri occhi e il nostro cuore: il Centro Una Speranza, un luogo vocato alla cura, alla dedizione, dove si incrociano in una straordinaria quotidianità le vite di uomini e donne, dove pulsa l’essenza del volontariato e dove si incunea l’intervento delle istituzioni.

Viviamo il tempo di costruire. Il Centro Una Speranza rappresenta il cammino da fare ogni giorno con chi muove lentamente e con fatica i suoi passi nel mondo. È il luogo dove collocare il presente e il futuro, il “durante di noi” e il “dopo di noi” affidando alla comunità e a mani sapienti e consapevoli solitudini e difficoltà.

È a questo bisogno del cuore che in questi anni abbiamo guardato, con tenacia e volontà, superando ostacoli e salite, certi di dover raggiungere un obiettivo alto per la vita di tante persone e per il futuro delle altre che verranno. Il nostro costruire non si arresta e non arretra.

Il nostro dovere resta quello di conservare il patrimonio di conoscenza e di emozioni racchiuso nel Centro Una Speranza, di diffonderne le buone pratiche che sovente lo arricchiscono, di tramandare alle future generazioni il significato di un’opera di comunità, realizzata con sacrifici e motivazioni, con parsimonia e condivisioni. La voce di tutti ha deciso per l’azzurro e il verde delle facciate. Una scelta precisa di stagliarsi tra i tetti di Sala Consilina, per distinguersi quale opera non del singolo ma della collettività. E a ciò si lega inevitabilmente da anni il dialogo con la Fondazione della Comunità Salernitana, motore trainante della costruzione e del completamento del Centro Una Speranza.

Oggi, guardiamo con riconoscenza a ciò che abbiamo tra le nostre mani: un progetto proiettato in avanti,  il bandolo di una rete sociale, la fiducia di tante famiglie ma anche più materialmente quei manufatti e quei prodotti dell’orto, testimonianza tangibile di mani che lavorano e di azioni che funzionano. Grazie al dialogo con le istituzioni, con l’associazionismo, con la comunità civile  e grazie alle professionalità che in questo luogo pongono ogni giorno il loro Sapere e il loro Saper fare.

Con la nostra Speranza, guardiamo l’orizzonte davanti  a noi.